Il 29 luglio 2022, l’umanità ha perso una delle sue voci più autentiche: Haílton Corrêa de Arruda, noto al mondo del calcio come Manga, ha chiuso i suoi occhi per sempre all’età di ottantasette anni, lasciandoci un’eredità che travalica il campo da gioco. Per oltre mezzo secolo, l’anima e lo spirito del portiere sono stati sinonimo di passione, dedizione e abnegazione.Quando ha fatto il suo esordio al Botafogo nel 1959, i giovani sognatori di calcio avrebbero difficilmente immaginato che quello era solo l’inizio della leggenda. Con calma e determinazione, Manga conquistò la fiducia dei suoi compagni e del pubblico, diventando in breve tempo il pilastro insostituibile tra le sbarre della porta. La sua carriera è stata punteggiata da momenti storici come i Mondiali del 1966 a Inghilterra, dove si ritrovò a rappresentare il Brasile in uno degli eventi più importanti dell’anno. I successi non sono mancati mai, ma fu forse nel suo ruolo di capitano della squadra che la sua vera grandezza emerse: un portiere che dava non solo prestazioni, ma era anche capace di dare fiducia e coraggio alla propria squadra.Il calcio brasiliano ha sempre avuto il dono di generare figure che andavano oltre l’effimero mondo dello sport. E in questo caso è davvero un capolavoro. Lasciando da parte la gloria dei trofei vinti e le stellette accumulatesi, Manga rimane per noi una icona del coraggio e della dedizione.
La leggenda di Manga, il portiere del cuore che diede coraggio alla sua squadra
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