Il papa Francesco ha recentemente abbracciato un mese fa Davi Kopenawa, uno sciamano e leader del popolo Yanomami del Brasile, durante il festival di Cannes. Indossando il suo copricapo tradizionale decorato con foglie e piume colorate, Kopenawa osserva con meraviglia l’ambiente del festival che appare distante come i chilometri che separano la Croisette dall’Amazzonia brasiliana. La presenza di Kopenawa è legata alla presentazione del film “The Falling Sky” alla Quinzaine, diretto dai registi brasiliani Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha. Il film documenta un rito della comunità Yanomami in cui si maledicono i nape, i bianchi che stanno distruggendo la foresta amazzonica.Kopenawa ha aperto le porte della sua casa nel cuore della foresta per consentire le riprese, poicheeacute; crede che mostrare al mondo ciò che sta accadendo possa essere utile alla causa dei suoi fratelli Yanomami. Questo progetto cinematografico è stato realizzato con grande rispetto per la cultura e la sensibilità della comunità indigena, coinvolgendo solo una piccola troupe di produzione e tecnologie non invasive.La promessa del presidente Lula di fermare l’avanzata nella regione amazzonica rimane incerta mentre la deforestazione continua a minacciare l’equilibrio ambientale e la vita delle popolazioni native. La crisi umanitaria causata dall’invasione dei minatori alla ricerca di minerali come oro e cassiterite ha portato a violenze, contaminazioni ambientali e diffusione di malattie tra gli Yanomami.”The Falling Sky” rappresenta una testimonianza vitale dell’esistenza dei Yanomami e della loro lotta per proteggere la madre terra. Questo progetto cinematografico è frutto di una collaborazione internazionale tra Brasile e Italia, sottolineando l’importanza di preservare non solo la ricchezza culturale ma anche l’ecosistema unico dell’Amazzonia.
La lotta dei Yanomami per proteggere la madre terra: il film “The Falling Sky” e la collaborazione internazionale.
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