La lotta per la dignità e i diritti umani: la storia di Hamdi, giovane tunisino in Italia

07 giugno 2024 – 14:30

Hamdi, un giovane tunisino di 21 anni, ha vissuto un’esperienza travagliata in Italia. Dopo essere arrivato nel paese quando era ancora minorenne, il governo ha deciso di rimpatriarlo per un tentato furto di un giaccone avvenuto anni fa. Questo provvedimento ha messo a rischio il suo percorso di integrazione che stava procedendo con successo.Dalla scuola di cucina della Fondazione Barilla al Centro di Permanenza Temporanea (Cpr) di Potenza, Hamdi si è trovato catapultato in una situazione difficile in poche ore. Tuttavia, grazie all’intervento dell’Associazione Baobab Experience di Roma e al sostegno legale degli avvocati, il giovane tunisino ha ottenuto un decreto che gli permetteva di rimanere in Italia temporaneamente.Nonostante il permesso di soggiorno scaduto e l’ordine di lasciare il paese entro sette giorni, Hamdi ha presentato una richiesta di protezione internazionale per poter continuare a vivere e lavorare in Italia. Con una promettente carriera da chef che lo attendeva, inclusi progetti futuri in un ristorante stellato e uno stage con Cannavacciuolo, la sua vita sembrava finalmente prendere la direzione desiderata.Andrea Costa dell’Associazione Baobab racconta la storia struggente di Hamdi e denuncia la durezza delle decisioni prese nei confronti dei migranti vulnerabili. Il giovane tunisino è stato abbandonato per strada dopo aver compiuto 18 anni, nonostante fosse stato accolto in un centro per minori durante la pandemia da Covid-19.Questa vicenda mette in luce le sfide e le ingiustizie che i migranti devono affrontare nel tentativo di costruirsi una nuova vita lontano dalle proprie terre d’origine. La lotta per la dignità e i diritti umani continua ad essere al centro delle battaglie condotte dalle associazioni e dagli attivisti che si battono per garantire un futuro migliore a chiunque sia costretto a fuggire dalla propria patria in cerca di speranza e opportunità.

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