30 ottobre 2024 – 21:45
Nel cuore delle Dolomiti, a Bolzano, si respira un’atmosfera di dolore e commozione nella stanza numero 3 dell’obitorio. Qui giungono ragazze e ragazzi con gli occhi gonfi di lacrime, abbracciando disperatamente due genitori che hanno appena perso la loro amata figlia. Adolfo Lorenzi e Rosa Cardinale accolgono ogni abbraccio con una forza indescrivibile, sfiorando i volti dei presenti con carezze dolci e pronunciando parole di conforto di fronte all’inaspettato tragico evento. È qui che Matilde Lorenzi ha chiuso gli occhi per sempre, una promettente campionessa di sci e brillante studentessa di Psicologia destinata a compiere vent’anni il prossimo 15 novembre.Il destino crudele l’ha colpita duramente sulla pista Gravand G1, in Val Senales, mentre si preparava per la nuova stagione agonistica con la squadra juniores femminile di sci alpino del Centro Sportivo Esercito. La sua caduta fatale ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dello sport italiano. Il governo ha espresso profondo cordoglio per la perdita della giovane atleta promettente: “La Difesa e il Ministro Guido Crosetto si stringono idealmente ai familiari e ai colleghi del Caporale Matilde Lorenzi, simbolo dello sci azzurro”.La Procura di Bolzano ha avviato un procedimento formale in seguito alla segnalazione dei Carabinieri di Senales, ma non sono emerse responsabilità penali legate alla tragedia. Nonostante ciò, il dolore è tangibile tra i membri dello Sci Club di Sestriere, dove Matilde aveva trascorso lunghi anni allenandosi duramente.Nel pomeriggio, i genitori escono dalla stanza del dolore per rivolgere un messaggio carico di significato: “Matilde ci ha lasciato un’eredità importante. Con la sua determinazione riusciva a muovere montagne. Non vogliamo che il suo sacrificio sia vano; non vogliamo che dopo una settimana regni solo il silenzio al suo ricordo.” Decidono così di non accettare fiori al funerale della figlia e si impegnano a bussare alle porte degli influenti del mondo dello sport per rendere più sicuro l’ambiente agonistico.L’impegno dei genitori risuona come un grido contro l’indifferenza: vogliono trasformare il dolore in azione positiva, cercando sostegno presso personalità come Giorgia Meloni e istituzioni come il Politecnico per migliorare le condizioni della pratica sportiva. Matilde Lorenzi vive nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta e ora la sua memoria diventa motore per un cambiamento necessario nel mondo dello sci.