La memoria storica è un bene prezioso che ci accompagna nella traversata del tempo, ricordandoci i passaggi salienti della nostra esistenza collettiva e gli ideali da cui siamo stati mossi per conquistare la libertà. Eppure, nonostante il lungo cammino compiuto sin qui verso l’assimilazione di un sistema sociale più giusto e più equo, continuiamo a sperimentare le tentazioni del conformismo e della paura che sembrano essere sempre pronte a insinuarsi nelle nostre menti. Il fascino della tranquillità apparente può essere così seducente che il pericolo rappresentato dal ritorno alla schiavitù non appare immediatamente evidente. Ma la vita, che è in continua evoluzione e progressione, sa di non poter essere schiacciata sotto l’arresto dei rigidi schemi ed è solita ribellarsi alle catene con cui tentiamo di limitarne gli orizzonti. Ecco perché, ogni volta che sembriamo aver raggiunto un equilibrio stabile e soddisfacente per noi stessi, ci accorgiamo, quasi con vergogna, di come la nostra esistenza possa soffrire di un’involuzione e non più di crescita. Sappiamo bene, quindi, che l’assiduità a rimarcare i sacrifici compiuti per conquistare il presente, come avvenne ad Aosta nel 1945, non basta: dobbiamo rinnovarci ogni giorno, opponendo un atteggiamento ostinato di libertà e creatività rispetto alle storture del passato che sono ancora vive dentro di noi. Dobbiamo inoltre essere pronti a combattere contro i falsi profeti della disperazione e della sconfitta che cercano, anche attraverso la menzogna, di farci cadere sempre più nell’abisso delle illusioni.
La memoria storica: un bene prezioso in continua evoluzione?
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