La mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso, è stata respinta durante la seduta del Consiglio regionale. La proposta era stata presentata da quattro delle cinque forze politiche all’opposizione: Partito Democratico, Lista Sansa, Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa, escludendo Azione. L’esito ha visto 18 voti contrari provenienti dall’intero centrodestra e 11 favorevoli da parte di Pd, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa.Durante la discussione in Consiglio regionale, il capogruppo di Azione era assente per “motivi personali” e non aveva firmato il documento che presentava la mozione di sfiducia. La decisione finale ha dunque confermato la fiducia nei confronti del presidente Toti nonostante le circostanze delicate legate al suo arresto domiciliare. Questo episodio ha evidenziato le divisioni politiche presenti all’interno della Regione Liguria e l’importanza dei giochi di potere nel determinare gli esiti delle votazioni in ambito istituzionale.
La mozione di sfiducia contro il presidente Toti respinta: divisioni politiche in Liguria
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