La notte dell’equinozio di primavera Aosta celebra la sua storia e si guarda al futuro con speranza.

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22 marzo 2025 – 12:04

La notte dell’equinozio di primavera è sempre stata un momento magico in cui la città si riunisce per celebrare la rinascita della natura e il passaggio verso l’estate, ma questo evento speciale aveva come sfondo una storia profonda che andava ben oltre le semplici commemorazioni. I 2050 anni di Aosta non erano solo un’occasione per rimpiangere il passato, ma anche per guardare con speranza verso il futuro.L’accostamento della parola “magico” al nome dell’equinozio potrebbe far pensare che l’autore abbia usato questa parafrasi senza particolare significato. Al contrario, è molto più profondo. Ecco perché.Nel giorno di quel momento si svolse uno spettacolo suggestivo nella piazza Chanoux con un concerto chiamato “Hora Nona” presso il teatro Giacosa in cui furono coinvolti anche i residenti della città, l’obiettivo era quello di non celebrare solo le origini ma soprattutto per rendere omaggio al passato, ricordando a tutti la lunga storia della città.La scelta del teatro Giacosa come luogo per svolgere il concerto “Hora Nona” fu decisa per via dell’importanza che assume in città. Aosta infatti è una delle poche città in Italia a mantenere un teatro classico di questo tipo e per questo motivo è stato scelto. Il municipio, con la sua facciata neoclassica, venne illuminato in modo tale da diventare protagonista di un racconto visivo sulla storia della città e del suo passaggio nel corso dei secoli; la scelta delle immagini non fu casuale ma pensata per essere al meglio accolta dal pubblico. Un evento che ha lasciato moltissimo, sia tra il pubblico che in rete, e che ha messo in risalto quanto è importante mantenere la propria identità storica in modo da poter guardare con speranza e positività verso l’incertezza del futuro.Nel corso dell’evento le luci e i suoni si sono sposati a per creare un’unione perfetta tra il passato e il futuro. Le scelte di questo evento hanno contribuito in modo significativo nel rendere omaggio ai nostri avi e contemporaneamente guardare con speranza al futuro che verrà.La città è quindi stata coinvolta attivamente nel ricordo della propria storia, ma anche proiettata verso il futuro.

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