08 novembre 2024 – 02:20
Gian Arturo Ferrari è un esempio di perseveranza e determinazione nel mondo dell’editoria. Nonostante un iniziale cortese rifiuto dopo essersi diplomato al liceo Berchet di Milano, dove pensava che i suoi ottimi voti fossero sufficienti per entrare nel settore, ha continuato a lottare per realizzare il suo sogno. La direzione del personale nel 1963 declinò la sua richiesta, ma promise di considerarla in futuro. Sette anni dopo, finalmente arrivò la sua occasione con un incarico alla Mondadori, ma non nella divisione principale dell’editoria bensì alla Est, l’Enciclopedia della scienza e della tecnica.Nonostante non fosse stato un ingresso glorioso come avrebbe sperato, Gian Arturo Ferrari ha dimostrato che ciò che conta veramente è la determinazione a entrare nel campo desiderato. Da editor alle prime armi è riuscito a scalare le posizioni fino a diventare direttore generale e infine vicepresidente. Il suo percorso professionale è stato caratterizzato da impegno costante e passione per il mondo dell’editoria.Nel raccontare la sua storia a La Stampa, Gian Arturo Ferrari si siede con eleganza su una chiavarina nera nel suo studio, simbolo tangibile del suo successo ottenuto attraverso sacrifici e dedizione al lavoro. Quella lettera ricevuta molti anni prima dalla direzione del personale che sembrava segnare una fine anticipata alla sua aspirazione editoriale si è trasformata in uno stimolo a perseverare e a conquistare il proprio spazio nel settore.La lezione che possiamo trarre dall’esperienza di Gian Arturo Ferrari è che anche di fronte ai rifiuti e alle difficoltà iniziali, con impegno e determinazione si possono raggiungere traguardi impensabili. La strada verso il successo può essere tortuosa e piena di ostacoli, ma solo coloro che non si arrendono davanti alle prime avversità possono davvero realizzare i propri sogni.