03 dicembre 2024 – 07:45
Nel corso del 458, un gruppo di giovani medici a Torino ha prestato giuramento per rispettare i principi etici della professione, segnando così l’inizio del loro percorso nel mondo della medicina. L’evento è stato accolto con un discorso di benvenuto dal presidente dell’Ordine dei Medici, Guido Giustetto, sottolineando l’importanza del contatto umano nella pratica medica. Questo momento di accoglienza rappresenta uno dei pilastri fondamentali delle attività istituzionali dell’Ordine, poiché sottolinea il valore della relazione tra medico e paziente.Durante il discorso, è emerso il richiamo all’esame obiettivo e al giudizio clinico come strumenti primari nella valutazione dei pazienti, suggerendo di ridurre la dipendenza dagli strumenti diagnostici. Il tocco e lo sguardo attento al paziente sono stati enfatizzati come elementi insostituibili nella pratica medica, in quanto hanno un impatto tangibile sulla salute fisica e mentale del paziente stesso.Essere medici comporta una grande responsabilità etica nei confronti dei pazienti, poiché le decisioni prese possono avere un impatto significativo sulla loro vita. Affrontare le sfide quotidiane della professione medica in un contesto complesso richiede non solo competenza tecnica ma anche equilibrio emotivo e capacità relazionali. I medici devono navigare tra aspetti burocratici, turni estenuanti, relazioni interpersonali e responsabilità professionali con sensibilità ed empatia.È importante riconoscere che l’esperienza acquisita con il tempo rappresenta un vantaggio prezioso nella pratica medica. Mentre i giovani medici portano freschezza e innovazione alla professione, coloro che hanno accumulato anni di esperienza possiedono una saggezza che deriva dall’affrontare situazioni diverse nel corso degli anni. È fondamentale valorizzare questa diversità generazionale all’interno della comunità medica per favorire un apprendimento reciproco e una crescita professionale continua.In conclusione, essere parte della comunità medica significa abbracciare la complessità e la sfida costante che caratterizzano questa professione. Attraverso la collaborazione tra giovani talentuosi e esperti consolidati, è possibile costruire un ambiente lavorativo più inclusivo e orientato al benessere dei pazienti.