23 aprile 2024 – 17:13
Jon Fosse è un autore norvegese che ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 2023 e la sua opera è caratterizzata da una profonda atmosfera gelida e da un nichilismo che permea ogni aspetto dei suoi testi teatrali. In particolare, nell’allestimento de ‘La ragazza sul divano’ curato da Valerio Binasco per lo Stabile di Torino, si evidenzia la mancanza di liberazione e l’assoluto negativo che pervade i personaggi, rendendoli delle sorta di prototipi senza nome, simboli di una condizione esistenziale priva di vitalità. Le donne di Fosse sono descritte nel loro agire disperato e autodistruttivo, mentre gli uomini appaiono spaesati e tormentati da intense emozioni.Il tema della pittura ricorre spesso nelle opere di Fosse, richiamando alla mente le atmosfere drammatiche e senza redenzione presenti anche nei lavori di Strindberg. La protagonista femminile, interpretata con maestria da Giordana Faggiano, rappresenta il fulcro attorno al quale ruotano le dinamiche familiari complesse e cariche di tensione. La sua relazione conflittuale con la Sorella (Giulia Chiaramonte) e il marito (Valerio Binasco) riflette un intreccio intricato di passioni recondite e segreti inconfessabili.Nel corso dello spettacolo emergono tematiche legate alla solitudine, all’abbandono e alla ricerca costante di significato in un mondo privo di punti fermi. I personaggi si trovano immersi in un vortice emotivo che li porta a confrontarsi con le proprie paure più profonde e a mettere in discussione le proprie convinzioni sulla vita e sull’esistenza stessa.Attraverso una serie di dialoghi intensi e carichi di pathos, Jon Fosse invita il pubblico a riflettere sulla natura dell’uomo e sulle sue contraddizioni interne. Il suo stile narrativo incisivo e suggestivo cattura l’attenzione dello spettatore, conducendolo in un viaggio emotivo denso di sfumature ed emozioni contrastanti.In definitiva, l’opera teatrale di Jon Fosse si rivela come un affresco complesso e avvincente che esplora le profondità dell’animo umano attraverso personaggi enigmatici e situazioni cariche di tensione psicologica. Con uno sguardo acuto sulla fragilità dell’esistenza e sulle ambiguità delle relazioni interpersonali, l’autore norvegese ci invita a esplorare i recessi più oscuri della nostra anima in un viaggio senza ritorno verso l’essenza stessa della vita.