La raccolta dei funghi in Italia: consigli e regole da seguire

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18 settembre 2024 – 09:20

Le mutevoli condizioni climatiche degli ultimi anni hanno reso incerto il concetto stesso di stagioni. Tuttavia, per quanto riguarda i funghi, è possibile affermare che la stagione della raccolta è iniziata. In Italia, ogni anno si verificano circa 300 incidenti legati alla ricerca dei funghi, con una ventina di essi che purtroppo si traducono in tragedie fatali. Pertanto, è fondamentale tenere a mente alcuni consigli prima di avventurarsi nei boschi alla ricerca di questi prelibati doni della natura e successivamente durante la fase di consumo.Il Soccorso Alpino fornisce preziosi suggerimenti ai cercatori di funghi nel proprio vademecum. La prima regola da seguire è valutare attentamente le distanze da percorrere, le pendenze e lo stato del terreno. È consigliabile indossare scarponi da montagna anziché stivali di gomma, responsabili del 70% degli incidenti riportati. Indossare abiti dai colori vivaci favorisce la visibilità tra la vegetazione in caso di necessità. Oltre al tradizionale cestino per raccogliere i funghi, è utile avere uno zaino con indumenti di scorta, cibo, acqua e una torcia elettrica. È preferibile recarsi nei boschi in gruppo anziché soli e comunicare sempre a conoscenti l’itinerario previsto.Durante la raccolta dei funghi, il consiglio principale è quello di raccogliere solo le specie conosciute bene, rispettando un limite massimo di tre chili per volta e evitando danneggiare altre specie presenti lungo i sentieri. È importante ricordare che in Piemonte la raccolta dei funghi è consentita solo a chi possiede un tesserino specifico, disponibile in diverse modalità: giornaliera (5 euro), settimanale (10 euro), annuale (30 euro), biennale (60 euro) o triennale (90 euro) con scadenza fissata al 31 dicembre.Per quanto riguarda il consumo dei funghi raccolti, gli esperti sottolineano l’importanza della cottura per quasi tutte le specie. Date le loro caratteristiche altamente deperibili, i funghi devono essere conservati e cucinati correttamente entro breve tempo dalla raccolta. In caso di dubbi sulla commestibilità delle specie raccolte, è consigliabile consultare i centri antiveleno locali per ricevere informazioni e supporto adeguato.

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