La recessione imminente mette a dura prova le banche commerciali e rende incerta la fusione con MPS.

Il mercato finanziario è un gioco a somma zero, dove vincere significa necessariamente perdere. Ecco perché Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ritiene che la prospettiva di una recessione in arrivo renda ancora più dubbia l’opportunità di una fusione con MPS. L’analisi del CEO è chiara: il contesto macroeconomico attuale non offre alcun vantaggio positivo e, anzi, porta a considerare i rischi associati a tale operazione.La recessione, che Nagel attende in modo preoccupato, potrebbe essere accompagnata da un ribasso dei tassi d’interesse. Questa combinazione avrebbe un impatto negativo diretto sulle banche commerciali, le quali sono più esposte alle piccole e medie imprese (SME) e hanno beneficiato dell’aumento dei tassi nel passato. In questo scenario è facile immaginare come una recessione e il conseguente ribasso dei tassi possano mettere a dura prova le banche commerciali, rendendo ancora più critico l’andamento del mercato finanziario.Nonostante ciò, la prospettiva di una possibile crisi finanziaria non impedisce alle banche di investire in innovazioni tecnologiche per il miglioramento dei servizi offerti ai clienti. Al contrario, è proprio in questo momento che le banche dovrebbero concentrarsi su strategie capaci di mitigare i rischi e valorizzare gli aspetti positivi della recessione.