31 dicembre 2024 – 12:12
La scomparsa di Amleto De Silva, noto scrittore e umorista con lo pseudonimo di Amlo, ha lasciato un vuoto nel panorama culturale italiano. Originario di Napoli ma cresciuto a Salerno e trasferitosi poi a Roma, Amleto ha iniziato la sua carriera come vignettista su riviste come “Cuore” e “Smemoranda”. La sua vena creativa lo ha portato a collaborare con importanti testate giornalistiche come Musica di Repubblica e 7 del “Corriere della Sera”, guadagnandosi anche il prestigioso premio Satira politica di Forte dei Marmi.Oltre alla sua attività giornalistica, Amleto De Silva si è distinto anche come autore di romanzi, tra cui spiccano opere come “Bocca mia mangia confetti” e “Una banda di scemi”, entrambi pubblicati da Rubbettino. Il suo talento non si limitava alla carta stampata: lo scorso mese di settembre ha tenuto un laboratorio molto seguito al festival Sciabaca, incentrato sul celebre romanzo Moby Dick e rivolto agli studenti delle scuole superiori.L’editore Florindo Rubbettino ha espresso profondo cordoglio per la perdita dell’artista, sottolineando che il suo ricordo continuerà a vivere attraverso le sue opere intrise di ironia e profonda riflessione. Amleto De Silva è stato un maestro nell’arte di trasformare la realtà quotidiana in narrazioni capaci di far sorridere e commuovere i lettori, lasciando un’impronta indelebile nel panorama letterario italiano. La sua voce unica riusciva a toccare l’anima con leggerezza e profondità, regalando momenti preziosi ai suoi affezionati lettori.
