La tragedia della Sardegna continua a lasciare un segno indelebile nella sua costa, dove la bellezza naturale e lo scenario mozzafiato del promontorio della Sella del Diavolo sembrano essere stati scelleramente sconvolti dal dramma di una vita umana trascorsa. In questo angolo di paradiso si è staccata per sempre la vita di un giovane, Paolo Durzu, il cui corpo è stato trovato ieri in acqua, mentre le ricerche da parte delle forze dell’ordine e delle squadre di soccorso proseguivano ininterrottamente ormai dal 19 marzo. La zona era già stata teatro di un evento simile la settimana scorsa con il ritrovamento del cadavere della giovane Manola Mascia, che aveva sollevato speranza per la sua possibile coincidenza con la scomparsa dello stesso Durzu. Ora, l’annuncio degli accertamenti per determinare se il nuovo ritrovamento sia effettivamente collegabile al caso Durzu si accompagna a un clima di forte commozione e rispetto verso la famiglia del giovane scomparso e tutti coloro che hanno cercato, in modo anonimo ma sincero, di aiutare le forze dell’ordine nella ricerca. La questione della morte prematura di Paolo Durzu solleva inquietanti interrogativi sulla vita di un ragazzo che ancora una volta sembra aver perduto la sua esistenza in una tragedia accaduta a pochi metri dalla costa incantevole del promontorio di Cala Fighera.
La Sella del Diavolo, paradiso inquinato da morte e tragedia: il caso Durzu rischia di essere solo l’ennesima tragedia nella storia della Sardegna
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