02 luglio 2024 – 19:45
La sentenza del processo di appello per la morte di Serena Mollicone, avvenuta ad Arce nel 2001, è attesa per il 12 luglio. I giudici di secondo grado a Roma dovranno decidere sulle richieste della Procura Generale che hanno portato a una parziale revisione del verdetto di primo grado, quando i cinque imputati erano stati assolti. In particolare, l’accusa ha chiesto una condanna a 24 anni di carcere per l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, 22 anni sia per la moglie Anna Maria che per il figlio Marco. Al contrario, è stata richiesta conferma dell’assoluzione per Vincenzo Quatrale e una condanna a 4 anni per favoreggiamento per l’altro carabiniere, Francesco Suprano. Quest’ultimo aveva inizialmente beneficiato della prescrizione ma ha scelto di non avvalersene.Nelle conclusioni della requisitoria si è fatto riferimento al parallelismo tra la morte di Serena e quella di Marco Vannini nel 2015 a Ladispoli, entrambe tragiche vicende legate alla mancanza di intervento tempestivo in situazioni critiche. L’accusa sostiene che dopo un violento gesto compiuto da Marco Mottola ai danni della ragazza, nessuno ha prestato soccorso a Serena prima che fosse abbandonata nel bosco dove è stata ritrovata senza vita. Si ipotizza che Franco Mottola abbia orchestrato un piano per coprire il figlio, disfarsi del corpo e depistare le indagini.L’accusa vede la famiglia Mottola come responsabile congiunta della morte di Serena: “Tutte e tre l’hanno soffocata con il nastro adesivo”, ha dichiarato il pg in aula. Si sospetta che anche chi era presente ma non ha agito possa essere considerato colpevole per omissione, poicheeacute; era consapevole degli eventi ma non ha fatto nulla per salvare la giovane. La vicenda si fa sempre più intricata e coinvolge una rete complessa di responsabilità familiari e professionali che dovrà essere chiarita nella sentenza finale.
