25 marzo 2025 – 17:45
La Corte d’Appello di Roma ha pronunciato una sentenza di rigetto per il ricorso presentato da Trenitalia contro la Regione Valle d’Aosta, chiedendo il pagamento di circa 40 milioni di euro per i servizi di trasporto pubblico ferroviario offerti tra il 2011 e il 2015. La decisione della Corte ha anche determinato che Trenitalia dovesse rimborsare alla Regione le spese sostenute per il grado di giudizio, che ammontavano a oltre 126 mila euro.La sentenza è stata pubblicata nel dicembre scorso e ha suscitato interesse in quanto aveva rigettato le richieste della società Ferrovie dello Stato italiane. Trenitalia ha quindi deciso di ricorrere per Cassazione e la giunta regionale ha deliberato di intervenire con un proprio controricorso, affidandosi all’avvocato Angelo Lalli.Il ricorso in appello è stato presentato a seguito della sentenza del tribunale delle imprese di Roma, emessa nel novembre 2022, che aveva revocato il decreto ingiuntivo emesso nei confronti della Regione. Secondo Trenitalia, erano state emesse cinque fatture per un totale di circa 40 milioni di euro, ma la Regione non le aveva ancora pagate.La vicenda trae origine dal subentro del contratto di servizio tra la Regione e lo Stato nel agosto 2015. La pronuncia dei giudici di primo grado ha stabilito che le fatture presentate da Trenitalia si basavano su un valore diverso da quello previsto contrattualmente, pertanto la Regione aveva pagato il corrispettivo dovuto all’appaltatrice secondo le previsioni contrattuali.Il contenzioso riguarda anche il periodo 2015-2019, per circa 35 milioni di euro. La sentenza della Corte d’Appello ha stabilito che la Regione non è obbligata a pagare i corrispettivi per i servizi offerti da Trenitalia tra il 2011 e il 2015 e, inoltre, ha condannato Trenitalia a rimborsare alla Regione le spese sostenute per il grado di giudizio.
