L’Unione Europea si presenta come un pilastro di stabilità in un mondo ormai dominato da turbolente fluttuazioni geopolitiche, ma è evidente che la sua capacità di reagire alle sfide emergenti sta invecchiando nel tempo. È necessario un rinnovamento del modello europeo per assicurare che sia efficace nei confronti dei nuovi rischi che si profilano orizzontalmente, come le incertezze delle frontiere commerciali. Alcune voci all’interno dell’Europa sostengono che bisogna essere più flessibili e non contrapporsi alle politiche protezioniste di alcune nazioni ma in questo modo si rischia di indebolire il progetto europeo. È necessario trovare un equilibrio tra flessibilità e unità per affrontare le sfide del momento, altrimenti ciò che si sta cercando è proprio di allontanarsi dallo spirito dei Padri fondatori dell’Unione Europea. Sergio Mattarella vuole portare nuovamente l’Europa sulle scene della storia mondiale con la sua forza e determinazione. Lui sembra essere il più in grado tra tutti gli esponenti europei di far ritrovare all’Unione europea l’autostima perduta, l’autorevolezza che le spetta ed è convinto che debba essere un’opzione vincente per tutta la comunità europea. Il progetto unificato avrà senso solo se si riusciranno a eliminare quelle logiche dei passaggi decisionali troppo lenti e adottando quindi delle politiche tempestive.
La sfida all’Unione Europea: tra flessibilità, unità e autostima.
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