La sofferenza come parte integrante della felicità: il film “La casa degli sguardi” di Luca Zingaretti

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Il film “La casa degli sguardi”, tratto dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli pubblicato da Mondadori, rappresenta un notevole debutto alla regia per Luca Zingaretti. La trama si concentra sulla storia commovente di un padre amorevole e afflitto interpretato in modo magistrale dall’attore Marco Zingaretti, alle prese con il difficile compito di gestire la vita turbolenta del figlio Marco, un giovane poeta problematico interpretato brillantemente da Gianmarco Franchini.Il film, presentato oggi alla Festa di Roma e presto disponibile nelle sale grazie a Lucky Red, affronta tematiche profonde come il dolore, il lutto e la resilienza umana nel superare le avversità. Si sottolinea la dimensione omeopatica della sofferenza, evidenziando come questa sia una condizione universale che coinvolge tutti gli individui e che può essere affrontata insieme agli altri.Marco, ventenne tormentato dalla perdita della madre, intraprende un percorso autodistruttivo attraverso droghe e alcolici, trovando conforto solo nella scrittura poetica. Il padre, un tranquillo conducente di tram a Roma, è presente ma incapace di salvare il figlio dal baratro dell’autodistruzione. Tuttavia, una nuova opportunità lavorativa presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sembra offrire a Marco una possibilità di redenzione in un contesto lavorativo romano vivacemente ricostruito da Zingaretti ma anche intriso del dolore derivante dalle malattie dei bambini.Zingaretti stesso riflette sul significato del film come esplorazione del dolore non solo come elemento negativo ma anche come parte integrante della felicità stessa. Sottolinea inoltre il ruolo della poesia e della bellezza nel processo salvifico dell’essere umano e l’importanza dei legami familiari nella capacità di essere presenti come manifestazione suprema dell’amore genuino.L’opera si fa portavoce delle sfide che i giovani affrontano oggi, evidenziando un senso di disagio più acuto rispetto al passato a causa dei rapidi cambiamenti sociali e tecnologici in atto. Il futuro incerto delineato dall’avvento dell’intelligenza artificiale aggiunge ulteriori interrogativi sul destino delle nuove generazioni. Zingaretti si definisce come un padre radicato nella natura e nei valori della classe lavoratrice, simboleggiati dalla sua professione di tranviere che rappresenta una costante presenza fissa nella vita del figlio come segno tangibile d’affetto e sostegno.

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