Nelle colline sopra il lago di Barcis, un luogo impervio e solitario, si trova la scarpata di Pian delle More, dove gli oggetti lasciati in memoria di Giulia Cecchettin raccontano storie di dolore e solidarietà. Fogli con frasi scritte a mano, orsacchiotti che simboleggiano dolci ricordi, corone di rosario che evocano preghiere silenziose, fotografie che fissano istanti felici: tutto questo è ciò che le persone hanno depositato in quel luogo come segno tangibile del loro affetto per la giovane vittima della violenza. La tragedia che ha colpito Giulia ha suscitato un’ondata di emozioni e azioni concrete nella comunità friulana, dimostrando quanto profondo sia stato l’impatto della sua scomparsa.Ma non è solo a Pian delle More che si manifesta il sostegno per Giulia: in tutto il Friuli numerosi gesti e iniziative sono stati intrapresi per onorare la sua memoria. A Barcis, un abile artigiano ha creato un manufatto in legno raffigurante animali selvatici, come simbolo dell’abbraccio della natura nei confronti di Giulia. Quest’opera d’arte è esposta in un antico palazzo del paese, diventando un punto di riferimento per chiunque voglia rendere omaggio alla giovane donna. I residenti locali hanno partecipato attivamente alle ricerche di Giulia quando era ancora dispersa, mostrando una solidarietà commovente che ha lasciato un segno indelebile nella comunità.Inoltre, si sono organizzati incontri nelle scuole per sensibilizzare i giovani sulla violenza di genere, fiaccolate illuminanti che fendono il buio dell’ignoranza e “camminate per la vita” che simboleggiano la determinazione nel combattere ogni forma di sopruso. La partecipazione attiva alla commemorazione di Giulia coinvolge tutti: donne e uomini, anziani e bambini, dimostrando che l’unione e la solidarietà sono armi potenti contro l male. E così anche ad Aviano una biblioteca espone uno striscione dedicato a Giulia Cecchettin come segno tangibile dell’impegno della comunità nel non dimenticare mai chi è stato vittima dell’ingiustizia più atroce.
“La solidarietà per Giulia: storie di dolore e speranza nel Friuli”
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