La campagna per la liberazione di Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio e Chora Media detenuta nel carcere di Evin a Teheran, ha scatenato una forte ondata di solidarietà e mobilitazione sul web e non solo. Oltre alle azioni diplomatiche messe in atto dal governo italiano, l’hashtag #freeCecilia ha invaso i social network, testimoniando il sostegno diffuso proveniente da ogni angolo d’Italia. Diverse associazioni, tra cui Marco Pannella e Adelaide Aglietta, insieme a Europa Radicale e Più Europa Torino, si sono unite per organizzare un sit-in a Torino in piazza Castello come segno tangibile di supporto alla causa della libertà di stampa.In questa battaglia per la libertà di informazione e il rispetto dei diritti fondamentali, numerosi personaggi del mondo dello spettacolo come Isabella Ferrari e Laika hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti di Cecilia Sala. Vignette eloquenti con la scritta ‘FreeDom For Cecilia Sala’ circolano sui social network insieme ai messaggi chiari delle testate giornalistiche che chiedono senza mezzi termini la liberazione della collega.Tuttavia, accanto agli atti di affetto e vicinanza, emergono anche voci discordanti che cercano di strumentalizzare la situazione politica internazionale. Alcuni haters fanno riferimento alla questione palestinese per contestare l’impegno a favore della liberazione di Sala. In questo contesto infuocato, Enrico Mentana interviene per denunciare discorsi carichi d’odio e condanne infondate nei confronti della giornalista prigioniera in Iran.Nonostante le polemiche e le divergenze di opinione, prevale il desiderio comune che Cecilia Sala possa tornare libera quanto prima. La sua detenzione rappresenta una ferita aperta nella difesa della libertà di stampa e dell’esercizio democratico del giornalismo che non può essere ignorata né soppressa. La mobilitazione continua a crescere in modo incessante nella speranza che presto possa risplendere la parola “liberata” accanto al nome della coraggiosa giornalista italiana.
La solidarietà per la liberazione di Cecilia Sala: un’onda di sostegno e mobilitazione crescente.
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