La storia di Ledeltius: uno schiavo diventato pedagogo e contabile aristocratico

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Nel cuore del Parco archeologico di Baratti e Populonia, tra le rovine di una sontuosa domus aristocratica risalente al periodo romano-repubblicano, sono emersi reperti straordinari che raccontano la storia affascinante di Ledeltius, un uomo schiavo che riuscì a conquistare la sua libertà. Tra i resti trovati durante gli scavi, spicca un elegante calamaio in ceramica nera, utilizzato per scrivere sui documenti ufficiali della casa. Si ipotizza che Ledeltius fosse non solo un contabile ma anche un pedagogo per i figli del suo padrone, come testimonia il frammento di una bambola di ceramica appartenuta a una bimba della famiglia.Gli esperti non sanno con certezza l’origine di Ledeltius, ma si suppone che sia stato acquistato nel mercato degli schiavi dell’Egeo e successivamente portato in Italia fino a Populonia. La sua figura era essenziale per la gestione degli affari della casa e la redazione dei documenti amministrativi. Si ipotizza che il suo padrone fosse un magistrato di grande importanza nella Populonia del I secolo a.C., considerando la sontuosità della dimora dove risiedeva.La casa aristocratica fu tragicamente distrutta da un incendio intorno al 50 a.C., durante le turbolente guerre civili che segnarono la fine della Repubblica romana. Questo evento improvviso ha permesso agli archeologi di scoprire una vera e propria capsula del tempo, con oggetti quotidiani perfettamente conservati sotto le ceneri. Tra i reperti recuperati ci sono attrezzi da cucina, mobili in legno, ceramiche per la tavola, giocattoli in terracotta e lampade in ceramica.Lo scavo è aperto al pubblico e offre agli visitatori l’opportunità unica di immergersi nella vita quotidiana di un’antica famiglia aristocratica romana. I reperti saranno esposti durante gli eventi “Gli archeologi raccontano”, che si terranno all’acropoli di Populonia nelle prossime settimane. Grazie alla collaborazione tra Ministero della Cultura, Regione Toscana e comune di Piombino, il Parco archeologico è gestito con cura e attenzione per preservare questo patrimonio storico per le generazioni future.

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