28 luglio 2024 – 05:45
Nel ventinovesimo episodio de “Il Bosco dei Saggi”, la serie che si dedica a narrare, con le loro stesse parole, le grandi personalità della nostra terra, è il turno dell’eclettico editore Nino Aragno. Il signor Nino detesta la convenzionalità e si distingue per la sua eccentricità. Lo vediamo seduto sul sofà Chesterfield bianco, indossando un elegante abito di lino noncurante dei 30 gradi del caldo luglio torinese. Nutre un profondo timore per i giudizi dettati dalla politica del politically correct e cerca di esorcizzarli con una battuta provocatoria: “Se mi avvertissero in tempo delle reazioni pericolose alle mie dichiarazioni, potrei rapidamente varcare il confine francese e scappare…”. Nato nel 1951, Nino Aragno è un individuo che ama evidenziare paradossi e rivelare fili nascosti. Da ben venticinque anni si occupa della stampa di libri che risultano inaspettati e apparentemente poco sostenibili dal punto di vista economico.La sua ascesa da figlio di un sarto a editore di successo solleva interrogativi su come abbia raggiunto tale traguardo e su cosa lo abbia spinto a pubblicare opere introvabili. Egli stesso rivela che essere editore rappresenta l’apice di un processo di dipendenza grave: “Con un modesto capitale ho acquistato una casa che ho poi rivenduto con profitto grazie all’inflazione galoppante dell’epoca. È così che ho cominciato ad appassionarmi ai bilanci…”. La sua prossima pubblicazione sarà un’opera inedita di Roland Barthes, dimostrando la sua costante ricerca di testi originali capaci di trovare il proprio pubblico.Nino Aragno affronta con pragmatismo la transizione dalle speculazioni immobiliari all’editoria: passando dagli investimenti immobiliari alle tipografie, dalle case alle cliniche fino ai vigneti. La sua passione innata per la lettura ha sempre guidato le sue scelte imprenditoriali, consentendogli di identificare il giusto pubblico per ogni libro e stampare copie limitate con cura ed attenzione. La sua storia personale incarna l’incontro tra determinazione imprenditoriale e amore per la cultura letteraria, dimostrando che il successo editoriale può derivare da una combinazione equilibrata tra visione strategica e passione autentica per le parole stampate sulla carta.
