Il conflitto in Ucraina continua a mietere vittime tra i giornalisti e il personale della troupe russa. La morte di Andrey Panov, cameraman della tv russa Zvezda, e di Alexander Sirkeli, autista della troupe, è stata confermata dall’emittente stessa. I due uomini si trovavano nel medesimo luogo dove era presente il corrispondente di Izvestiya, Alexander Fedorchak, anch’egli ucciso mentre svolgeva i suoi doveri professionali.La notizia è stata data dalla Tass e confermata dal comitato investigativo russo che ha aperto un procedimento penale per l’efferatezza della strage. La portavoce dell’agenzia Svetlana Petrenko ha sottolineato la gravità delle morti, in particolare dei giornalisti e di altri civili.La Russia accusa gli insorti ucraini di essere responsabili della morte dei due uomini, ma non ci sono prove a sostegno di questa affermazione. L’Unione Europea si è pronunciata sulla situazione, esprimendo la propria solidarietà ai familiari delle vittime e chiedendo un cessate il fuoco immediato.La presenza dei corrispondenti russi in Ucraina ha innescato una discussione sull’opportunità o meno dell’invio di giornalisti sul fronte di guerra. Molti hanno evidenziato l’eccesso di rischio cui si espone il personale della troupe, soprattutto nella zona di combattimento.La morte dei tre corrispondenti è stata salutata con un misto di emozioni: alcuni hanno espresso la propria rabbia e disappunto, mentre altri ne sono rimasti sconvolti. La solidarietà ai familiari delle vittime ha suscitato numerose reazioni sui social network.La tragedia si inserisce in un contesto storico di grande incertezza e instabilità, con la Russia che continua a sostenere l’autonomia dei territori dell’est ucraino. L’Unione Europea si è impegnata a trovare una soluzione pacifica ai conflitti internazionali, sperando in un futuro migliore per i popoli colpiti dalla guerra.
La strage contro giornalisti russi: chi sono le vittime del fronte ucraino?
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