Nel corso della storia politica sarda, il Partito sardo d’Azione ha avuto un ruolo fondamentale sin dalla sua nascita durante l’Assemblea costituente del 1946. Con figure di spicco come Emilio Lussu e Piero Mastino, il partito ha contribuito attivamente alla stesura della Costituzione italiana, portando avanti le istanze autonomistiche della Sardegna. Tuttavia, oggi a Roma si è verificato un epilogo momentaneo per il partito, con la sparizione dal Consiglio regionale dei suoi ultimi tre consiglieri eletti nella tornata di febbraio scorso.Questa assenza rappresenta un cambiamento significativo nella scena politica regionale, poiché per la prima volta il Partito sardo d’Azione non ha più una rappresentanza all’interno dell’emiciclo del Consiglio regionale. Questo evento segna una svolta nel panorama politico sardo e solleva interrogativi sul futuro delle istanze autonomistiche nell’isola.Il vuoto lasciato dai sardisti all’interno dell’istituzione regionale mette in luce la necessità di ridefinire le dinamiche politiche e di trovare nuove forme di rappresentanza per le richieste di autonomia della Sardegna. È evidente che si aprirà un nuovo capitolo nella storia del movimento autonomista sardo, con sfide e opportunità che dovranno essere affrontate con determinazione e lungimiranza.In questo contesto di trasformazione politica, sarà fondamentale per i sostenitori dell’autonomia sarda trovare nuove strategie e alleanze per continuare a promuovere i valori e gli interessi della Sardegna all’interno delle istituzioni regionali e nazionali. Il futuro del movimento autonomista dipenderà dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti in atto e di costruire una base solida per perseguire gli obiettivi comuni degli abitanti dell’isola.
“La svolta politica del Partito Sardo d’Azione: interrogativi sul futuro autonomista della Sardegna”
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