21 febbraio 2024 – 19:45
Nel cantiere della Soprintendenza di Venezia, incaricato del restauro dei “masegni” di Piazza San Marco, si sta rivelando un passato medievale affascinante e misterioso. Durante i lavori di recupero delle pietre in trachite danneggiate dall’acqua alta, gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria: il cranio di un bambino appartenente all’alto Medioevo. Questo reperto, emerso dalla terra scura e umida, si unisce ad altri tre scheletri precedentemente recuperati nei pressi delle Procuratie Vecchie.Sotto la guida esperta della responsabile dei lavori Sara Bini, l’equipe archeologica sta svelando una storia inedita legata alla Serenissima Repubblica di Venezia. Si parla di antichi legami con la chiesa di San Gemignano, conosciuta come la chiesa dei Dogi, che fu demolita e ricostruita sul lato orientale della piazza prima di essere definitivamente abbattuta durante il dominio napoleonico. È proprio in questo luogo che sono stati rinvenuti i resti umani, gettando nuova luce su un capitolo poco conosciuto della storia veneziana.Le scoperte archeologiche offrono uno spaccato affascinante del passato glorioso e tormentato di Venezia, rivelando dettagli inaspettati sulla vita quotidiana e le vicende politiche dell’epoca medievale. Grazie al lavoro meticoloso degli studiosi e all’impegno nel preservare il patrimonio storico della città lagunare, si aprono nuove prospettive per comprendere appieno le radici millenarie di questa meravigliosa città d’arte e cultura.
