La sentenza dell’Egitto che ha condannato Saman Abbas a morte era già stata pronunciata e conosciuta dalla famiglia quando hanno deciso di eseguirla loro stessi in un contesto familiare. La vicenda rivela un’estrema pericolosità per il mantenimento dell’ordine pubblico se si considerano le motivazioni che avranno spinto a compiere l’omicidio: la difesa dell’onore della famiglia e la ritorsione contro una sentenza emessa da autorità straniere.Il padre, la madre, lo zio e i due cugini di Saman Abbas sono stati accusati della sua uccisione e sono stati sottoposti a processo. La Procura generale di Bologna ha chiesto per loro l’ergastolo richiamando il fatto che si sia trattato di un delitto preordinato, che non è stato commesso in stato di necessità.Secondo la difesa i cugini non sono coinvolti nella decisione e non hanno avuto alcun ruolo attivo nell’omicidio. Le indagini e gli esiti dei peritaggi sulle ferite di Saman Abbas hanno evidenziato che si è trattato di un omicidio seguito da occultamento del cadavere.
La tragedia dell’onore, violenza ed estremo odio contro la sentenza d’ergastolo della Procura di Bologna
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