13 febbraio 2025 – 09:45
Giuseppina Romani, una maestra di 59 anni con un conto milionario, viveva nell’attesa delle promesse fatte da lui, un assicuratore di 57 anni sposato e padre di tre figli. In un diario ritrovato dopo la sua morte, Guiseppina confessava il desiderio di ricevere più affetto invece delle continue discussioni su denaro. Nonostante le donazioni generose fatte al suo amante, tra cui vestiti, una macchina e una casa in collina, la donna è morta inaspettatamente per infarto. Prima del decesso ha redatto un testamento dove lasciava all’assicuratore un’eredità stimata in dieci milioni di euro.L’accusa ha sostenuto che l’uomo avrebbe approfittato della presunta deficienza psichica della maestra per arricchirsi, chiedendo quindi la condanna per circonvenzione d’incapace. La difesa ha ribadito che si trattava di un amore sincero da parte dell’imputato e che tutte le decisioni erano state prese autonomamente da Guiseppina.Il confine tra amore vero e morboso è stato oggetto di analisi da parte degli esperti: secondo lo psichiatra scelto dalla procura c’era uno sbilanciamento nella relazione, mentre il consulente della difesa sosteneva il contrario. La verità della storia di Guiseppina Romani è rimasta sepolta con lei nella sua casa a corso Belgio il 24 novembre 2018.La vicenda tragica di questa donna mette in luce i risvolti oscuri delle relazioni amorose e dei legami basati su aspettative e desideri non corrisposti. Resta aperta la questione sulla reale natura del legame tra Guiseppina e l’assicuratore, lasciando spazio a interpretazioni contrastanti sulle intenzioni e sui sentimenti coinvolti.