18 luglio 2024 – 02:45
TORINO. Fra dieci giorni festeggerà il suo ventunesimo compleanno. Si trova nel corridoio del Politecnico, con un libro di algebra tra le mani, pronto per affrontare l’esame delle quattro del pomeriggio. Il suo obiettivo è diventare ingegnere meccanico e la sua parlata riflette una profonda riflessione filosofica. Rievoca la sua esperienza passata in una chat che si rivelò essere una sorta di bolla, isolandolo dal mondo reale là fuori… Marco fa parte di un gruppo ristretto di 19 giovani italiani che, cinque anni fa, fondarono la chat The Shoah Party, un luogo oscuro di esaltazione del nazismo e dell’odio in molteplici forme… Tuttavia, oggi quei giovani sono cambiati profondamente… Marco ha completato il liceo e superato l’esame di medicina; da cinque anni lavora in un ristorante… La svolta nella sua vita è giunta attraverso lo studio della filosofia… Egli crede fermamente che il mondo virtuale abbia un potere sedativo e alienante sulle persone… Nella chat spaventosa c’erano studenti provenienti da famiglie agiate… A costoro vorrebbe rivolgere un avvertimento sul pericolo dell’isolamento emotivo… Ai giovani di oggi desidererebbe comunicare che senza limiti la spirale dell’oscurità può inghiottirli interamente…