15 maggio 2024 – 11:34
La regione montuosa della Valle d’Aosta, situata tra le maestose Alpi occidentali, si distingue per la sua particolare realtà lavorativa legata al fenomeno dei frontalieri. Secondo i dati forniti dal professor Massimo Zanetti dell’Università della Valle d’Aosta durante il convegno “Ridisegnare nuovi confini”, ogni 1.000 abitanti della regione si registra la presenza di un lavoratore transfrontaliero. Questo fenomeno, ancora in fase embrionale nella valle, ha visto un significativo incremento dopo l’inserimento di 51 comuni nell’elenco delle aree “frontaliere”. Zanetti ha evidenziato che la Svizzera rappresenta il paese con le migliori condizioni salariali, contrapponendole alla drammatica situazione dei salari in Italia dagli anni ’90 a oggi. Nel territorio elvetico la domanda di lavoro è elevata e la disoccupazione è quasi nulla, con una crescente richiesta di professionalità qualificate soprattutto nei settori dell’accoglienza e della ristorazione. Tra gli occupati stranieri in Svizzera, il 21,8% sono frontalieri: italiani (circa 90.000), francesi (215.000) e tedeschi (65.000). Nella Valle d’Aosta si contano attualmente 122 lavoratori frontalieri, con una crescita del 1000% nell’arco di dieci anni, trainata principalmente dalla regione del Lemano.Oltre alle condizioni economiche vantaggiose offerte dalla Svizzera, altri fattori determinanti sono rappresentati dalla diffusione del telelavoro e dalla flessibilità degli orari di lavoro. Questi elementi contribuiscono a rendere sempre più attrattiva l’opportunità di lavorare oltre confine per i residenti della pittoresca Valle d’Aosta, creando nuove dinamiche occupazionali e influenzando positivamente l’economia locale.