La vita da grandi: tra autismo, sogni e indipendenza

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Irene vive una vita tranquilla a Roma, lontana dalla sua città natale di Rimini, quando riceve la richiesta inaspettata della madre: tornare per un breve periodo per prendersi cura del fratello maggiore, Omar, affetto da autismo. Da tempo, Irene si è distanziata dalla famiglia e dalla propria infanzia traumatica, ma l’invito dei genitori la costringe a riaprire vecchi feriti ricordi.Non appena arriva in casa sua, Irene scopre che Omar ha sviluppato una personalità straordinariamente lucida e determinata. Egli si è reso conto della propria indipendenza e aspira a costruire un futuro proprio, senza l’interferenza dei genitori. La prospettiva di vivere con lui quando i loro genitori non saranno più in vita lo infastidisce, ed è pronto a sforzarsi al massimo per raggiungere i suoi obiettivi: trovare un partner, avere tre figli (numero ritenuto “perfetto” secondo le sue idee), e diventare un famoso cantante di rap.Per Omar, tuttavia, la prima cosa da fare è diventare autonomo. Ecco come inizia un’intensiva formazione a due per acquisire l’indipendenza. Nella casa piena di ricordi della loro infanzia, Irene e Omar affrontano insieme le paure e le speranze che li hanno accompagnati finora, scoprendo che, spesso, la crescita richiede il supporto reciproco.Con l’arrivo sul grande schermo di “La vita da grandi”, diretto per la prima volta dalla regista Greta Scarano e interpretato da Matilda De Angelis e Yuri Tucci a partire dal 3 aprile, si apre un percorso emozionante e toccante che mette in luce le sfide e i sogni di coloro che faticosamente cercano la propria indipendenza.

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