L’antiamericanismo guida la politica estera del nuovo governo groenlandese

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La temperatura artica si era già abbassata notevolmente quando la delegazione presieduta dal senatore David Vance e dalla sua vice, Rachel Lee, arrivò a Kangerlussuaq per l’incontro con i funzionari del sito della Nasa di Pituffik. Ma fu solo una piccola anticipazione del gelo che avrebbe imprigionato le loro discussioni, ormai un giorno dopo la visita, quando in patria il partito di Vance era stato sconfitto al voto da una coalizione guidata dal Partito Verde di Groenlandia.Il nuovo governo, però, aveva già espresso un messaggio chiaro: l’antiamericanismo sarebbe stato il caposaldo della sua politica estera. Un segnale forte e netto che andava contro le scelte del predecessore, ormai relegato alla storia insieme alle sue vicende di legame con gli Stati Uniti.Nella base spaziale Usa di Pituffik, situata a qualche centinaio di chilometri da Qaanaaq, la temperatura era molto più alta. In un’atmosfera peraltro insolitamente calda rispetto alle temperature esterne, il clima politico dentro e fuori il luogo non era esente da tensioni. I rappresentanti del Partito Verde si erano fatti vivo con i funzionari americani pochi giorni prima della sconfitta di Vance, per affrontare tematiche legate alla sicurezza ambientale.Il loro interlocutore era stato il responsabile locale della Nasa, James Reed. “Certo che siete benvenuti” aveva detto con un sorriso e il caldo che sembrava non voler lasciare la zona dell’avamposto spaziale.

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