In qualità di Garante per i Diritti delle Persone Private della Libertà Personale della Regione Abruzzo, mi rivolgo con un appello urgente e sentito a tutti gli attori del mondo economico, industriale e sociale, affinché si uniscano a un’iniziativa volta a mitigare le condizioni di disagio che affliggono il sistema penitenziario regionale. Il presente invito è rivolto in particolare alle aziende produttrici di climatizzazione, ma si estende a qualsiasi entità, pubblica o privata, animata da un profondo senso di responsabilità civica e di giustizia sociale.Le strutture carcerarie abruzzesi, come molte altre realtà a livello nazionale, si trovano a fronteggiare criticità intrinseche, acuite durante i mesi estivi. Il sovraffollamento cronico, la vetustà degli edifici, la scarsa efficienza degli impianti di ventilazione, combinati con le ondate di calore sempre più intense, generano un ambiente detentivo che mette a dura prova la salute fisica e mentale dei detenuti, ma anche il personale penitenziario che opera quotidianamente in queste condizioni.La situazione non si limita a un mero disagio termico: essa incide direttamente sulla dignità umana, sulla capacità di riabilitazione e sulla sicurezza all’interno delle carceri. L’esposizione prolungata a temperature elevate può esacerbare patologie preesistenti, aumentare il rischio di tensioni e conflitti, e compromettere le possibilità di un percorso di reinserimento sociale positivo.L’installazione di sistemi di climatizzazione, ventilatori e piccoli frigoriferi all’interno delle celle e degli spazi comuni rappresenterebbe un intervento tangibile e immediatamente efficace per alleviare queste sofferenze. Non si tratta di un semplice gesto di assistenza, ma di un imperativo morale e giuridico, in linea con i principi costituzionali che tutelano la dignità umana e con le convenzioni internazionali sui diritti umani. Vorrei sottolineare che questa iniziativa non si configura come un’alternativa alla necessità di interventi strutturali più profondi, quali il riordino del sistema penitenziario, la riduzione del sovraffollamento e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie delle carceri. Tuttavia, essa costituisce un’azione concreta e urgente per rispondere a un bisogno immediato e migliorare la qualità della vita dei detenuti e del personale penitenziario.Faccio quindi appello a tutte le imprese, le fondazioni, gli ordini professionali, gli enti filantropici, le associazioni di volontariato e i singoli cittadini affinché valutino la possibilità di contribuire, attraverso donazioni di attrezzature, sostegno economico o offerta di competenze tecniche. Al fine di incentivare la partecipazione delle aziende, propongo che siano previste misure di defiscalizzazione specifiche per le donazioni effettuate, riconoscendo così il valore sociale e l’impatto positivo di questo gesto di solidarietà.Sono convinta che il tessuto economico e sociale abruzzese, e più in generale quello nazionale, sappia rispondere a questo appello con la stessa generosità e sensibilità che lo hanno contraddistinto in passato. Credo fermamente che la giustizia, la dignità e l’inclusione siano valori imprescindibili per una società civile ed evoluta, e che ogni azione, per quanto piccola, possa fare la differenza nel percorso verso un futuro più giusto e umano.
Emergenza carceri Abruzzo: appello urgente per climatizzare le celle
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