venerdì 3 Ottobre 2025
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Margherita Ciarletta, regina di Scanno: un abito, un’identità.

Margherita Ciarletta, custode vivente di un’identità secolare, ha rispleso durante un recente matrimonio a Scanno, un borgo abruzzese intriso di storia e tradizioni.
A 93 anni, la signora, un’icona per la comunità, ha sorpreso tutti rispondendo all’invito con il suo abito tradizionale, elevato alla sua versione più solenne: il “cappellitto” adornato di trecce di seta verde, un accessorio di inestimabile valore, riservato alle celebrazioni più importanti.
L’arrivo di Margherita, attesa con l’aspettativa che l’età l’avesse forse affievolita, ha generato un’ondata di emozione e ammirazione.
Il borgo, già proiettato verso il futuro, ha ritrovato per un attimo la connessione con le proprie radici, accogliendo la donna con applausi, saluti affettuosi e un coro spontaneo che esaltava la sua fama, divenuta, a suo dire, inaspettata.

Un momento di profonda commozione, suggellato pochi giorni prima del suo novantatreesimo compleanno.
Davanti ai flash dei fotografi e agli occhi curiosi degli invitati, Margherita ha incarnato un ponte tra passato e presente, una testimonianza tangibile di una cultura che resiste al tempo.
Per Simona e Patrizio, gli sposi, la sua presenza ha rappresentato un dono inestimabile, un simbolo di continuità e di rispetto per le origini.

La decisione di Margherita, assunta a soli 18 anni nel 1949, non è stata una scelta imposta, ma una dichiarazione d’amore per la sua terra e per le sue usanze.
Contrariamente a quanto fatto dalle sue sorelle e in disaccordo con le preferenze del marito, lei ha perseverato, indossando l’abito in ogni circostanza, dai lavori nei campi alle cure domestiche, testimoniando una dedizione che trascende la mera apparenza.
L’immagine di Margherita e delle altre donne di Scanno, avvolte nei loro abiti tradizionali, ha catturato l’attenzione di alcuni dei più grandi fotografi del Novecento, come Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna, che ne hanno saputo immortalare la bellezza e l’aura di regalità.

Questo abito, più di un semplice indumento, è diventato un simbolo di fierezza, dignità e identità, tanto da valere alle donne di Scanno l’appellativo di “regine”.

Attualmente, l’intera tradizione è candidata a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO, un riconoscimento che ne sancirebbe la salvaguardia e la trasmissione alle future generazioni.

Margherita, in questo contesto, rappresenta la linfa vitale di una tradizione che si rifiuta di scomparire, un faro che illumina il cammino verso il futuro, preservando la memoria di un passato ricco di storia e di valori.

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