venerdì 5 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Dazi USA: rischio per il vino italiano, serve aiuto governo

Il comparto vitivinicolo italiano si trova sull’orlo di una sfida cruciale: l’imposizione di dazi del 15% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, un mercato di primaria importanza per la salvaguardia della sua vitalità economica e della sua identità culturale.

L’Associazione Nazionale Città del Vino, voce autorevole che rappresenta oltre 500 comuni italiani legati alla viticoltura, guidata dal presidente Angelo Radica, esprime forte preoccupazione e sollecita un intervento tempestivo da parte del governo, auspicando l’inclusione del settore in eventuali eccezioni previste.

La questione va ben oltre la mera questione commerciale.
Il vino italiano è un pilastro dell’economia nazionale, un motore di sviluppo per innumerevoli territori, e un simbolo tangibile del patrimonio culturale e delle tradizioni secolari che contraddistinguono il nostro Paese.
L’introduzione di barriere tariffarie rischia di compromettere anni di lavoro e di investimenti, minando la competitività delle aziende e danneggiando l’immagine del Made in Italy nel mondo.

Il presidente Radica sottolinea l’urgenza di un approccio strategico e articolato, che vada oltre la semplice mitigazione dell’impatto immediato dei dazi.
Le proposte avanzate dall’associazione mirano a costruire una filiera più resiliente, innovativa e capace di affrontare le sfide future.

Innanzitutto, si rende imprescindibile un piano di rinnovamento generazionale, che favorisca l’ingresso di giovani talenti nella gestione delle aziende agricole, apportando nuove competenze e stimolando la sperimentazione.
La semplificazione burocratica, un nodo cruciale che soffoca la crescita, deve essere una priorità assoluta.

Un accesso facilitato al credito, con condizioni agevolate, è essenziale per sostenere gli investimenti e garantire la liquidità delle imprese.

Il supporto ai Consorzi di Tutela è vitale per ampliare la presenza del vino italiano sui mercati internazionali, promuovendo la qualità e l’autenticità dei prodotti.

La concentrazione dell’offerta cooperativa, attraverso sgravi mirati, può generare sinergie e aumentare la forza negoziale delle aziende.
Un fondo robusto per le calamità naturali, affiancato da una rapida erogazione delle indennità assicurative, è fondamentale per proteggere il settore dagli eventi imprevisti che possono devastare intere annate.

Radica ricorda con favore l’incontro recente con la Presidente del Consiglio, un segnale di attenzione istituzionale che deve essere concretizzato in azioni concrete.
È imperativo che il governo italiano non lasci solo il settore vitivinicolo ad affrontare questa sfida, ma che si impegni attivamente per tutelarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo sostenibile.

Le proposte avanzate non sono un elenco di richieste, ma i mattoni di una strategia unitaria per un nuovo inizio, un percorso di resilienza e crescita che permetta al vino italiano di continuare a essere un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo e un orgoglio per il nostro Paese.
Il futuro del vino italiano è un capitolo ancora da scrivere, e richiede l’impegno di tutti, istituzioni e operatori, per garantire che sia un capitolo di successo.

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