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martedì 18 Novembre 2025

Pescara, parcheggi cari: un errore per la mobilità urbana?

L’equazione secondo cui un incremento delle tariffe di parcheggio equivarrebbe a una diminuzione del traffico automobilistico in una città come Pescara rappresenta una semplificazione pericolosa, un errore di valutazione che ignora la complessa realtà della mobilità urbana.

Piuttosto che incentivare scelte alternative, un aumento indiscriminato delle tariffe rischia di accelerare il declino commerciale e sociale del cuore pulsante della città, già provato da una serie di interventi urbanistici spesso percepiti come penalizzanti.
Questo è il monito lanciato dall’ACI Pescara, che invita a riconsiderare l’approccio alla gestione della mobilità urbana.
La situazione attuale di Pescara è caratterizzata da un congestionamento cronico, con conseguenti ritardi che impattano sulla vita quotidiana di residenti e lavoratori.

L’ipotesi di un esodo di auto a seguito di tariffe più elevate non tiene conto del fatto che la scelta di utilizzare o meno l’auto privata è spesso condizionata da fattori ben più complessi del semplice costo del parcheggio.
La penalizzazione delle attività commerciali, già in difficoltà, sarebbe una conseguenza diretta di una politica miope, che ignora le dinamiche economiche e sociali che regolano la vita della città.

La chiave per ridurre la dipendenza dal mezzo privato risiede, innegabilmente, in un sistema di trasporto pubblico locale efficiente, capillare e affidabile, una condizione che a Pescara appare ancora lontana dall’essere raggiunta.
Il filobus, pur rappresentando un’iniziativa lodevole dal punto di vista ambientale, non ha finora dimostrato di aver prodotto l’effetto desiderato di ridurre il traffico.
Al contrario, l’introduzione del filobus, con la conseguente riorganizzazione delle linee preesistenti, ha spesso imposto ai pendolari cambi di mezzo più onerosi in termini di tempo e denaro, incentivando l’uso dell’auto privata.
Il futuro, inoltre, si prospetta ulteriormente problematico con la prevista costruzione del Palazzo della Regione nell’area di risulta, un intervento destinato a generare un nuovo flusso di veicoli diretti verso il centro urbano.

Prima di intraprendere la strada dell’aumento delle tariffe, sarebbe prioritario concentrare gli sforzi sul miglioramento del trasporto pubblico e sulla gestione ottimale delle infrastrutture di parcheggio esistenti, spesso in condizioni precarie.
L’auspicio di promuovere la cosiddetta “mobilità dolce” come alternativa sostenibile al mezzo privato si rivela, al momento, un mero esercizio retorico, data l’inadeguatezza e la scarsa manutenzione della rete ciclabile, unitamente a una popolazione che, in media, sta invecchiando e per la quale soluzioni come monopattini e biciclette in sharing non sono sempre praticabili.

La mobilità, in definitiva, non è una questione di semplici provvedimenti, ma richiede un approccio sistemico e integrato, capace di considerare le peculiarità demografiche, economiche e ambientali del territorio.

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