Nel corso di una sessione del Consiglio regionale d’Abruzzo, un atto di forte simbolismo ha segnato l’inizio dei lavori: l’esibizione, da parte del consigliere Pierpaolo Pietrucci del Partito Democratico, di un cartellone raffigurante la bandiera palestinese macchiata di sangue.
L’azione, carica di significato emotivo, si inserisce nel quadro di un’iniziativa volta a destinare risorse economiche – cinquanta mila euro – all’assistenza umanitaria rivolta alla popolazione infantile di Gaza, attraverso un emendamento alla legge di assestamento di bilancio.
L’emendamento, frutto della collaborazione tra le forze di opposizione – Partito Democratico, Abruzzo Insieme, Movimento 5 Stelle, Avs, Azione e Riformisti – mira a tradurre in azione una presa di posizione che va oltre la mera retorica.
Secondo Pietrucci, l’inerzia manifestata dalle istituzioni italiane, sia a livello nazionale che regionale, è moralmente inaccettabile.
“Rimaniamo insensibili a una sofferenza di tale portata è un atto di indifferenza che incrina la nostra stessa umanità,” ha dichiarato il consigliere, sottolineando l’imperativo del rispetto per la dignità del popolo palestinese e l’urgenza di opporsi a politiche che, a suo dire, ne ledono i diritti fondamentali.
L’iniziativa non è un evento isolato.
Precede un ordine del giorno, approvato il 3 giugno, che impegna la Regione Abruzzo a una condanna esplicita delle azioni compiute dallo Stato di Israele nei confronti della popolazione palestinese.
La calendarizzazione di questo ordine del giorno, tuttavia, è stata ritardata, suscitando l’insoddisfazione degli esponenti dell’opposizione.
Il Presidente del Consiglio regionale, Sospiri, ha assicurato che l’argomento sarà affrontato nel primo consiglio utile, sebbene la tempistica esatta rimanga incerta.
L’azione di Pietrucci e la presentazione dell’emendamento rappresentano un tentativo di sollevare una questione delicata, spesso relegata ai margini del dibattito politico nazionale.
Il gesto, seppur contestabile da alcuni per la sua natura emotiva e potenzialmente polarizzante, riflette una crescente preoccupazione all’interno di una parte significativa della popolazione abruzzese riguardo alla crisi umanitaria che affligge la Striscia di Gaza e alla necessità di un impegno più attivo da parte delle istituzioni regionali nella promozione di una soluzione pacifica e duratura al conflitto israelo-palestinese.
L’azione, quindi, mira a esercitare pressione sul governo regionale affinché agisca in maniera più incisiva, superando l’inerzia e abbracciando una posizione di solidarietà nei confronti della popolazione civile palestinese.