La creazione di Nuova Pescara si presenta oggi come un’operazione gravida di rischi e potenziali danni, esigendo un’urgente e profonda revisione politica e amministrativa.
Il presidente del consiglio comunale di Spoltore, Lucio Matricciani, con una comunicazione formale indirizzata alle massime autorità regionali e ai rappresentanti del territorio, solleva dubbi fondati sulla sostenibilità e sull’opportunità di proseguire in questa direzione.
La missiva, destinata al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri, ai parlamentari abruzzesi e, in copia, ai sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore, evidenzia come i tentativi finora intrapresi stiano generando una spirale di disservizi, complessità burocratiche e una profonda incertezza che mina la governabilità del territorio.
Il nodo cruciale risiede nella mancata valutazione preventiva di un’analisi di fattibilità rigorosa e multidimensionale.
La legge regionale del 2023, con il suo cronoprogramma incentrato sull’associazione graduale di funzioni e servizi, pur mirando a una progressiva integrazione, sembra aver privilegiato un approccio burocratico a scapito di una pianificazione tecnico-economica approfondita.
Questa carenza ha impedito di quantificare con precisione i potenziali benefici, ma soprattutto, di anticipare e mitigare le inevitabili criticità.
L’attuale traiettoria rischia di amplificare le diseguaglianze territoriali, di erodere l’identità delle comunità locali e di compromettere la qualità dei servizi essenziali per i cittadini.
La fusione, concepita come soluzione a presunti problemi di efficienza e di gestione, potrebbe paradossalmente generare nuove inefficienze, maggiori costi amministrativi e una complessità gestionale insostenibile.
È imperativo, pertanto, che le istituzioni coinvolte assumano una responsabilità collettiva e disposta a riconsiderare profondamente l’intero processo.
Non si tratta di un semplice ripensamento superficiale, ma di un’autentica revisione strategica che tenga conto delle voci dei territori, delle esigenze dei cittadini e delle reali possibilità di realizzazione di un progetto così ambizioso.
Un’analisi costruttiva dovrebbe contemplare alternative innovative, come la collaborazione inter-comunale rafforzata, il coordinamento strategico di servizi specifici e la ricerca di sinergie operative, senza compromettere l’autonomia e l’identità dei singoli comuni.
L’invito rivolto alle autorità è quindi chiaro: interrompere l’attuale percorso, avviare un tavolo di confronto aperto e trasparente, e definire nuovi scenari futuri che garantiscano la prosperità e il benessere di tutti i territori abruzzesi, evitando scelte affrettate e potenzialmente dannose.
La prudenza e la lungimiranza, in questo frangente, sono un dovere nei confronti delle comunità che si confida nella loro capacità di discernimento e nel loro desiderio di un futuro migliore.