15 marzo 2024 – 18:45
Il 16 marzo di ogni anno, l’Italia commemora il tragico rapimento dell’onorevole Aldo Moro ad opera di un gruppo delle Brigate Rosse. È passato quasi mezzo secolo da quel giorno, quando Moro si stava dirigendo al Parlamento per la presentazione del governo di Giulio Andreotti e la sua auto è stata fermata in via Mario Fani a Roma da un gruppo armato appartenente alle Brigate Rosse. In pochi istanti, con spari provenienti da armi automatiche, i brigatisti hanno ucciso i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, insieme ai tre poliziotti che erano sulla vettura di scorta: Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Successivamente hanno proceduto con il sequestro del presidente della Democrazia Cristiana.Questo evento ha segnato profondamente la storia politica italiana, rappresentando un momento buio e doloroso che ha scosso l’intera nazione. Il rapimento e l’uccisione dei membri delle forze dell’ordine sono stati atti di violenza estrema che hanno sconvolto l’opinione pubblica e generato una forte reazione emotiva nella società italiana.Aldo Moro è stato trattenuto prigioniero per diverse settimane dai suoi sequestratori mentre il Paese intero seguiva con angoscia gli sviluppi della vicenda. Le richieste delle Brigate Rosse per la liberazione di alcuni detenuti politici sono state respinte dal governo italiano dell’epoca, portando alla tragica fine dell’onorevole Moro.La memoria di Aldo Moro e delle vittime coinvolte in questo drammatico episodio viene onorata ogni anno durante le commemorazioni ufficiali che si tengono in tutta Italia. Questa tragedia rimane un monito costante contro ogni forma di violenza politica e terroristica, ricordandoci quanto sia importante difendere i valori democratici e la libertà individuale in una società civile.