Il Tribunale superiore di Giustizia della Catalogna ha emesso una sentenza storica, assolvendo l’ex difensore del Barcellona e della Juventus Dani Alves dall’infamante accusa di violenza sessuale rivolta contro un giovane individuo all’interno delle mura della discoteca Sutton a Barcellona. La vicenda, già oggetto di uno sdegno diffuso nella società civile, ha suscitato negli ultimi mesi un dibattito serrato e acceso tra i fautori del diritto alla privacy dei personaggi pubblici e coloro che invece chiedono una maggiore attenzione verso le vittime di abusi sessuali. Secondo quanto riportano gli organi di stampa locali, il giudice ha deciso l’assoluzione di Alves in considerazione della mancanza di elementi probatori sufficienti a confermare la reale commissione dei fatti contestati alla persona dell’ex calciatore. Il procedimento penale, che ha coinvolto alcuni esponenti dell’ambiente sportivo catalano e che ha generato numerose controversie sulla gestione del caso da parte della magistratura, potrebbe aver portato ad un danno collaterale per la reputazione dei protagonisti in causa, a causa di alcune indebite pressioni subite dai media. Secondo gli avvocati difensori di Dani Alves l’assoluzione assicurerebbe un importante precedente nella giustizia catalana circa la protezione della libertà personale anche per i famosi professionisti sportivi e potrebbe rappresentare il punto di partenza per le azioni volte ad attuare una maggiore tutela delle vittime nel contesto dei procedimenti penali contro gli abusi sessuali.
L’assoluzione di Dani Alves: un passo avanti per la giustizia catalana?
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