Lavoro in Italia: lunghe ore e benessere dei lavoratori a confronto con gli altri Paesi europei

In Italia, nel 2023, è emerso che quasi un decimo dei lavoratori tra i 20 e i 64 anni ha svolto un’attività lavorativa media di almeno 49 ore settimanali. Questo dato colloca l’Italia al di sopra della media dell’Unione Europea, attestata al 7,1%, e solo leggermente inferiore rispetto a nazioni come Grecia, Francia e Cipro. Il 9,6% degli occupati italiani ha quindi dedicato all’attività lavorativa un giorno in più rispetto alla settimana standard di lavoro che generalmente oscilla tra le 36 e le 40 ore.Al contrario, le Repubbliche baltiche presentano percentuali molto più basse, comprese tra l’1% e il 2%, così come i Paesi scandinavi (con la Norvegia al 5,2% e la Finlandia al 5,7%) e la Germania con il 5,4%. Questi dati evidenziano una differenza significativa nell’approccio alla durata del lavoro tra diversi Paesi europei. Mentre alcuni Stati mostrano una propensione per orari prolungati, altri privilegiano una distribuzione più equilibrata del tempo tra lavoro e vita privata.Questo scenario solleva interrogativi sul benessere dei lavoratori italiani che dedicano lunghe ore al lavoro e pone in luce la necessità di politiche volte a garantire un equilibrio sostenibile tra impegno professionale e tempo libero. La sfida per gli Stati membri dell’Unione Europea consiste nel trovare un punto d’incontro tra la produttività economica derivante da lunghe ore lavorative e il benessere psicofisico dei cittadini.