Le associazioni sindacali annunciano un’astensione dal lavoro di 72 ore nei terminal marittimi.

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Nuove trattative in corso dal 10 aprile. L’accordo è stato raggiunto il 15 marzo per prolungare la validità del contratto fino al prossimo anno.

La mobilitazione dei lavoratori portuali ha assunto una nuova dimensione tra il 3 e il 5 aprile, quando è stato proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore. Questa iniziativa, coordinata dalla Filt Cgil insieme a Fit Cisl e Uiltrasporti, mira a far sentire la voce dei dipendenti del settore, che si sentono trascurati e ignorati nelle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Nonostante i numerosi incontri già svolti e l’attivazione dello stato di agitazione, le richieste dei lavoratori non hanno ancora ottenuto risposte soddisfacenti da parte delle controparti. La piattaforma rivendicativa presentata rimane al centro delle richieste avanzate, che spaziano dalla tutela dei diritti dei lavoratori alla garanzia di condizioni di lavoro dignitose. L’unità tra le varie sigle sindacali rappresenta un segnale forte di determinazione da parte dei lavoratori portuali nel perseguire i propri obiettivi e nel difendere i propri interessi. La protesta nazionale si configura quindi come un momento cruciale nella lotta per garantire migliori condizioni di lavoro e una maggiore tutela per tutti coloro che operano nei porti italiani.

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