Le banche europee alla ricerca del nuovo assetto finanziario, tra esigenze di rendimento e pretesa di performatività.

Date:

L’intreccio tra strategia bancaria e imperativo di rendimento sembra prendere sempre più consistenza nelle decisioni di investimento delle grandi banche, con particolare riferimento alla presenza sul mercato dei colossi finanziari europei. La pretesa performatività diviene quasi una sorta di mantra capace di guidare le scelte dei dirigenti, soprattutto a fronte della crescente pressione esercitata dai portatori di interessi: azionisti, governi e media.Il discorso in questione assume connotazioni particolarmente significative se consideriamo il caso specifico dell’operazione intrapresa da Unicredit con Banco BPM. Una fusione che si è trasformata in una sorta di matrimoni tra due delle maggiori banche europee, al fine di creare un nuovo colosso finanziario che sembra voler cambiare il corso della storia del settore.Il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ha espresso apertamente la sua visione su tale operazione. La sua posizione, assunta come una sorta di guida per le scelte future dell’azienda, sembra enfatizzare l’esigenza che ogni iniziativa intrapresa debba essere necessariamente orientata verso un chiaro obiettivo: la creazione di valore. Se non c’è questo elemento qualificante, allora per Orcel non ci sarebbe alcun senso nell’agire.Questa posizione si inserisce nel più ampio contesto della sfida lanciata alle banche da parte delle aspettative dei mercati finanziari, che chiedono sempre maggiore efficienza e produttività. Un imperativo che sembra diventare sempre più pressante nel momento in cui il quadro normativo sembra voler cambiare, grazie all’introduzione di nuove regolamentazioni volte a ridurre le ingiustificabili sofferenze accumulate dall’assetto finanziario precedente.Il discorso dell’Orcel assume un rilievo particolare se consideriamo l’impatto che questa nuova strategia bancaria potrebbe avere sui processi decisionali delle imprese, ma anche sulle condizioni di vita dei cittadini. Sarà il modello di creazione di valore adottato dalle banche a determinare la destinazione del reddito finanziario accumulato nel corso degli anni.Non possiamo ignorare come l’operazione intrapresa da Unicredit si inserisce in questo quadro, rappresentando una sorta di sperimentazione volta a verificare i limiti dell’imperativo performativo nella creazione di valore. Il Ceo della banca esprime la sua preoccupazione che questa operazione debba essere guidata dal solo obiettivo della creazione di valore, in quanto altrimenti non sarebbe giustificato procedere.Il modello finanziario adottato dalla grande finanza sembra dunque diventare sempre più una sorta di imperativo categorico, che guida le scelte dei dirigenti delle imprese ma anche la stessa evoluzione della società. Sarà il modello di creazione di valore a dettare le condizioni della crescita e della stabilità finanziarie.

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

Notizie correlate
Related

Stati Uniti e Ue: tra commercio, cultura e strategia geopolitica, la vera sfida per il futuro del pianeta è in corso.

La complessità della questione transatlantica è talmente profonda che...

Il Ponte sullo Stretto sotto processo: associazioni ambientaliste dicono basta alle violazioni italiane

Le organizzazioni ambientaliste Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF...

Pnrr: l’UE mette i Governi in guardia su ritardi e mancati investimenti fino al 80%.

Per accelerare l'attuazione dei progetti del Piano Nazionale di...

Trump sfida il settore auto: dazi su componenti importati per i veicoli USA

La crisi dei dazi sta per sfociare in una...