Le “foibe” rappresentano un tragico capitolo della storia dell’Istria, delle cavità carsiche che, pur avendo origini naturali, sono diventate luoghi di orrore e sofferenza durante la seconda guerra mondiale. In quei buchi neri a strapiombo furono trascinati migliaia di soldati e civili, talvolta ancora vivi, vittime di una violenza cieca e spietata che coinvolse partigiani, nazisti, fascisti e l’esercito di Tito fino al 1947.Quel periodo segnò non solo il confine tra Stati, ma anche la fine di intere comunità costrette all’esilio. Istituito nel 2005, il Giorno del Ricordo è un’occasione per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dei profughi istriani, fiumani e dalmati costretti a lasciare le proprie terre. Ogni 10 febbraio si celebra questa solennità civile attraverso convegni, incontri e dibattiti che mirano a sensibilizzare soprattutto i giovani studenti sull’importanza di non dimenticare le tragedie del passato.La commemorazione del Giorno del Ricordo non è solo un dovere verso chi ha sofferto in quel periodo buio della storia, ma anche un monito affinché simili atrocità non si ripetano mai più. È un momento di riflessione collettiva sulla fragilità della pace e sulla necessità di preservare la memoria storica per costruire un futuro migliore basato sulla tolleranza e il rispetto reciproco.
“Le foibe: memoria di un tragico capitolo della storia dell’Istria”
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