Le madri esprimono la loro preoccupazione affinché le cure per la disforia al Careggi non vengano interrotte.

Date:

25 gennaio 2024 – 16:46

Dopo l’arrivo degli ispettori del ministero della Salute al Centro regionale per l’incongruenza di genere di Careggi (Firenze), diverse mamme di adolescenti che hanno ricevuto una diagnosi di disforia di genere esprimono la loro preoccupazione. Temono che l’ispezione possa influire sul percorso terapeutico dei loro figli, i quali a loro volta temono di interrompere le cure. Le mamme raccontano il percorso che hanno seguito per arrivare a Careggi, con numerosi colloqui, esami e visite prima della diagnosi e della prescrizione del farmaco che blocca la pubertà e ha restituito serenità ai loro figli. Per loro, il centro è stato una salvezza, un luogo in cui i loro figli si sono sentiti compresi. Una delle mamme racconta che nella loro città la psicologa aveva consigliato di aspettare fino ai 18 anni, ma aveva paura che nel frattempo potesse succedere qualcosa di brutto. Un’altra mamma esprime forte preoccupazione e timore riguardo alla sospensione delle terapie. Per lei, Careggi rappresenta un porto sicuro non solo per i figli, ma anche per le famiglie stesse, poiché ricevono un supporto totale. Si tratta della vita, della serenità e della tranquillità delle persone.Il ministro della Salute Orazio Schillaci interviene precisando che l’ispezione in corso è solo una verifica del rispetto delle normative vigenti e non ha scopi punitivi. Questa precisazione arriva durante il secondo giorno di audit degli ispettori, tra cui figurano anche i carabinieri del Nas. Gli esperti concluderanno il confronto con i rappresentanti della struttura ospedaliera entro oggi e la loro relazione sarà consegnata a Schillaci entro 15 giorni. A quel punto, il ministro valuterà eventuali decisioni o approfondimenti riguardo a una revisione dell’iter di trattamento, che potrebbe coinvolgere anche altre strutture italiane che si occupano di disforia di genere. Secondo Mara Campitiello, capo della segreteria tecnica del ministero, negli ultimi anni sono aumentati i centri specializzati nel trattamento di questa condizione e abilitati alla prescrizione del farmaco triptorelina: da 4 centri 4-5 anni fa si è passati agli attuali 23.Per quanto riguarda Careggi, la Regione Toscana precisa che nel 2023 sono stati somministrati il farmaco a 26 giovani con un’età media di 15,2 anni, mentre il paziente più giovane aveva solo 11 anni. La Regione assicura che il centro offre adeguato supporto psicologico, con circa 780-800 prestazioni all’anno. L’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini sostiene che sia giusto approfondire l’argomento ma invita a evitare strumentalizzazioni che superino certi limiti.Natascia Maesi, presidente nazionale dell’Arcigay, ritiene che se l’intento del ministero della Salute non è punitivo, come affermato, sia comunque un atteggiamento persecutorio. Secondo il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, si tratta di una vicenda troppo politica e ideologica. Al contrario, per Fabrizio Rossi, coordinatore regionale toscano di Fdi, si sta strumentalizzando il lavoro degli ispettori inviati dal ministero per fini ideologici. Marco Stella, capogruppo Fi in Toscana, chiede che il direttore generale di Careggi e l’équipe del Centro vengano sentiti in audizione in commissione al Consiglio regionale.

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