Le polemiche non scuotono Casellati. Pera critica la riforma ma alla fine la appoggia.
La prossima settimana, la Commissione Affari costituzionali del Senato si prepara a votare l’emendamento chiave proposto dal governo riguardante il premierato elettivo, parte integrante del ddl Casellati. L’ex Presidente del Senato Marcello Pera ha già annunciato un voto favorevole con qualche riserva. Le opposizioni hanno sollevato dubbi sul testo e hanno chiesto al governo di definire immediatamente la legge elettorale da affiancare alla riforma costituzionale. Dopo un’approfondita analisi che ha coinvolto oltre 600 sub-emendamenti presentati dalle opposizioni, sono state apportate modifiche significative all’articolo 3 del ddl Casellati, tra cui l’eliminazione del premio di maggioranza al 55% dei seggi, l’introduzione di un limite massimo di due mandati per il premier e il potere di revoca dei ministri. Nonostante una lunga maratona di sedute, il voto è stato rimandato per consentire ulteriori discussioni e dichiarazioni di voto. Marcello Pera ha espresso un parere favorevole ma con critiche che spera verranno prese in considerazione nelle fasi successive. Le opposizioni continuano a sottolineare la necessità di definire sin da ora la legge elettorale da abbinare al sistema del premierato, mentre la ministra Casellati ribadisce che questa sarà definita solo dopo la prima lettura della riforma costituzionale da parte di entrambe le Camere.Durante le discussioni in Commissione sono emersi diversi problemi da risolvere, come ad esempio la possibilità di voti disgiunti tra le schede per il premier e quelle per le due Camere o risultati contrastanti tra Camera e Senato. Si è discusso anche su come gestire tali situazioni anomale, se ripetere le elezioni o procedere con un riparto proporzionale dei seggi non assegnati. Inoltre, sono stati sollevati dubbi sulla presenza della ministra Casellati durante alcune sedute parlamentari, suscitando polemiche sulla sua partecipazione alle attività istituzionali.Il dibattito intorno al sistema del premierato elettivo si fa sempre più acceso, con posizioni divergenti che evidenziano la complessità della questione e la necessità di trovare soluzioni equilibrate per garantire il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche italiane.