02 luglio 2024 – 21:50
Le conversazioni presenti nel cellulare criptato di Fabrizio Piscitelli, noto anche come “Diabolik”, svelano un mondo oscuro e pericoloso che va ben oltre il contesto delle tifoserie estreme della Lazio. Tra i messaggi intercorsi tra lui e Paolo Signorelli emergono non solo esternazioni ideologiche antisemite, ma anche legami con il crimine organizzato romano. Signorelli era entrato in contatto con personaggi loschi come Elvis Demce, uno dei principali narcotrafficanti albanesi operanti a Roma. La sua assoluzione da un’accusa di omicidio aveva scatenato la gioia tra gli affiliati, compreso Diabolik.Le relazioni tra Piscitelli e Signorelli erano più profonde di quanto si potesse immaginare. Dopo l’omicidio di Piscitelli, il Procuratore capo di Roma Michele Prestipino parlò di un’esecuzione dal modus operandi mafioso. Da allora, le strade di Roma sono state macchiate da una serie di delitti e violenze legate al mondo criminale che gravita intorno a questi personaggi. L’omicidio di Diabolik è rimasto irrisolto per anni, con il killer Raoul Esteban Calderon sotto processo ma senza che siano stati individuati i mandanti dietro quel tragico evento.La storia di Diabolik risale al 2011, quando era già coinvolto nel traffico di droga internazionale. Le autorità avevano intercettato una grossa partita di hashish proveniente dalla Spagna e nascosta in un carroattrezzi al porto di Civitavecchia. Diabolik era sul radar degli investigatori sin da allora, ma la caccia ai responsabili si era rivelata più complicata del previsto. Nomi importanti della criminalità romana erano emersi durante le indagini su quel traffico illecito.In questo intricato intreccio criminale emerge la figura enigmatica e pericolosa di Diabolik, un personaggio ambiguo che ha saputo muoversi tra le pieghe oscure della malavita romana senza essere mai completamente smascherato. Le chat criptate rivelano solo una parte della verità su questo mondo fatto di intrighi, omertà e violenza, dove i confini tra legalità e illegalità si confondono in una danza pericolosa e mortale.
