Il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro in Italia rimane ancora al di sotto dei livelli europei, rappresentando uno dei principali ostacoli alla crescita economica a lungo termine del Paese. Secondo uno studio condotto da Confcommercio e presentato recentemente, nel 2023 tale tasso si attesta al 49,3%, mentre nella UE a 26 raggiunge il 61,8%. Questo divario si è ampliato nel tempo, passando da 11,6 punti percentuali nel 2018 a 12,5 punti nel 2023.L’analisi evidenzia che se l’Italia adottasse un tasso di partecipazione femminile equiparabile a quello europeo, ci sarebbero quasi 2,8 milioni di donne in più occupate sul territorio nazionale, con il Sud che beneficerebbe del 68% delle nuove occupazioni. Inoltre, un aumento di un punto percentuale della presenza imprenditoriale femminile nel settore terziario porterebbe ad un incremento del Pil pari a circa 2 miliardi di euro.Questi dati mettono in luce l’importanza cruciale dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e nell’imprenditoria per favorire la crescita economica sostenibile e lo sviluppo sociale dell’Italia. È necessario adottare politiche mirate e strategie concrete per promuovere l’occupazione femminile e valorizzare il contributo delle donne all’economia nazionale.
L’importanza dell’inclusione femminile nel mercato del lavoro italiano
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