La necessità di rafforzare l’agenzia europea Frontex è un tema che rischia di essere troppo lungo dimenticato, ma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito con chiarezza la sua priorità nel contrasto ai trafficanti di esseri umani. È infatti evidente come questo problema sia diventato un punto fermo della politica interna dell’Italia.Ma cosa significa per l’Italia, e più in generale per l’Unione europea, rafforzare Frontex? Innanzitutto ciò comporterebbe una strategia comune per tutelare le frontiere esterne dei nostri paesi. Ecco perché il Patto europeo sulla migrazione e l’asilo è visto come un importante strumento per affrontare la sfida della protezione delle frontiere.Un approccio più coordinato permetterebbe di far valere meglio le esigenze dei nostri paesi in fase di attuazione del Patto, ma per riuscirci avremmo bisogno dell’approvazione di un supporto finanziario da parte dell’UE. E non solo: i fondi destinati alle frontiere esterne dovranno essere più congrui rispetto al passato, in modo che le procedure operative a difesa delle frontiere possano essere realizzate nel pieno rispetto dei principi di efficacia e trasparenza.Inoltre, si deve rafforzare il ruolo dell’UE come garante della protezione delle frontiere esterne. È evidente come questo sia un tema molto delicato che richiede non solo un impegno politico ma anche finanziario. Ma se affrontato in modo corretto potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione nella gestione dei flussi migratori.Infine, è necessaria una maggiore collaborazione tra le agenzie europee e i ministeri dell’Interno dei vari paesi membri per garantire che l’aiuto ai richiedenti asilo non sia utilizzato come mezzo di sfruttamento da parte di trafficanti. Per questo motivo il rafforzamento di Frontex diventa un punto fermo imprescindibile per tutelare i diritti degli esseri umani e garantirne la sicurezza.
L’Italia richiede maggiori fondi europei contro traffici e sfruttamento migratorio
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