La Procura di Milano ha intrapreso un’indagine approfondita e articolata con l’ipotesi di perseguimento per il reato di spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo, concernente le condotte che potrebbero causare danno grave ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale. Queste azioni sono state compiute con l’intento di intimidire la popolazione e hanno coinvolto il sorvolo della sede del centro di ricerca comune della Commissione europea ad Ispra, sul lago Maggiore a Varese, da parte di un drone con ipotetica origine russa, che lo ha effettuato cinque volte nel corso dell’ultimo mese. L’indagine è particolarmente complessa e richiede una scrupolosa analisi dei fatti per stabilire la responsabilità di eventuali soggetti coinvolti e la natura precisa degli interessi che stanno alla base di questi atti. La Procura dovrà quindi lavorare per identificare gli autori, le motivazioni dietro tali azioni e ogni possibile connessione con organizzazioni o stati esteri.Il caso del drone sul centro di ricerca della Commissione europea è particolarmente grave poiché pone in luce la vulnerabilità delle infrastrutture sensibili ad opera di attacchi terroristici. L’ipotesi che si parla è quella di un reato grave e complesso che richiede una magistratura imparziale e competente per affrontarlo con i mezzi giuridici a disposizione.La notizia solleva importanti interrogativi sulla sicurezza nazionale, sull’efficacia delle misure di difesa adottate dagli organismi preposti alla vigilanza sul territorio e sull’impegno che dovranno mettere in campo per prevenire future minacce.
L’Italia si arma contro l’ipotesi di spionaggio russo: la Procura di Milano indaga sui sorvoli del drone
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