13 ottobre 2024 – 14:55
Vincenzo Coviello era noto per la sua insaziabile curiosità riguardo ai dati dei conti correnti e ai movimenti delle carte di credito di personaggi famosi e cittadini comuni. Questa passione sembrava essere stata accesa per caso, spinta dal fatto che suo fratello fosse un carabiniere. Bastava un articolo di giornale che menzionasse un nome particolare, come quello di un politico o di un ufficiale delle forze dell’ordine, per farlo partire alla ricerca di informazioni dettagliate. In modo particolare, sembrava interessato agli ufficiali dei carabinieri, da Ubaldo Del Monaco, che dal settembre 2023 comandava la Legione carabinieri Puglia, a Stefano Spagnol, suo predecessore. Forse questa attenzione era dovuta alla sua personale curiosità nel conoscere lo stipendio e il patrimonio dei superiori del fratello Graziano, luogotenente e comandante di stazione a Modugno, una località vicino a Bari.Ma non erano solo i militari ad essere spiati da Vincenzo: accanto al nome di Fabrizio Toscano, che dal 2022 guidava i finanzieri pugliesi, compariva anche quello dell’arcivescovo di Bari-Bitonto Giuseppe Satriano. La sua curiosità si estendeva a cariche istituzionali dello Stato, politici sia nazionali che locali, figure dello sport e dello spettacolo e persino ai cittadini comuni. La sua mente inquisitrice non conosceva confini quando si trattava di esplorare le vite finanziarie degli altri.Intrigato dalla vita economica altrui, Vincenzo si immergeva nei dettagli più intimi delle transazioni finanziarie delle persone che catturavano la sua attenzione. Non si accontentava solo di sapere quanto guadagnassero o quali fossero le loro spese principali; voleva comprendere le sfumature più sottili della gestione del denaro e delle abitudini finanziarie delle persone sotto osservazione.Così il suo interesse per i conti correnti diventò un vero e proprio studio antropologico sulle abitudini economiche della società contemporanea. E mentre molti potrebbero averlo considerato invadente o addirittura scorretto nel suo comportamento investigativo, per Vincenzo era semplicemente una forma sofisticata di apprendimento sul mondo che lo circondava.